Santuario di Bedonia
L'ANTICO SANTUARIO del Seminario Vescovile di Bedonia
Ogni anno, la seconda domenica di Luglio, le Valli del Taro e del Ceno si accendono a festa per celebrare la Madonna di San Marco. Dove trarrà le sue origini questa tradizione così sentita?
Merito del tenente Marco Lezoli, che nel 1685 fece erigere una chiesa in onore del suo patrono, appunto San Marco. La Chiesa costituisce oggi il nucleo più remoto dell’intero Santuario e per questo viene definita Antico Santuario.
L’edificio è ad una sola navata e il porticato, che all’epoca seguiva i tre lati della Chiesa, è ora visibile soltanto nella facciata. Questo perché il lato nord ospita ora la Cappella di San Giuseppe, affiancata dalla sagrestia; mentre il lato sud è diventato parte del Seminario.
I sei imponenti dipinti affissi alle pareti del Santuario, che raccontano la vita della Santa Vergine, sono opere realizzate dall’esperta mano di Umberto Giunti nei primi anni del Novecento.
Anche gli affreschi delle volte, della navata e del presbiterio, raffiguranti San Marco, le virtù teologali, i profeti, e le tele che ritraggono i quattro Evangelisti provengono dallo stesso artista.
Tommaso Ferroni e Domenico Potugalli sono invece gli autori dei preziosi stucchi della prima metà dell’Ottocento, in stile Luigi XVI. Nella controfacciata è possibile ammirare la settecentesca Cantoria che ospita un organo risalente al XX secolo, capolavoro dei fratelli austriaci Reiger.
IL NUOVO SANTUARIO del Seminario Vescovile di Bedonia
Tutto ebbe origine dalla Cappellina del Pozzo, antica costruzione del 1600 ad opera dei Mercanti di Venezia, intorno al quale sorge proprio il Nuovo Santuario. La leggenda narra che un gruppo di mercanti, assaliti da ladroni in questi paraggi, venne miracolosamente liberato per intercessione della Madre della Consolazione. In ringraziamento fecero erigere un edificio di culto che chiamarono la Cappellina del Pozzo.
I lavori per la costruzione di un nuovo e più ampio Santuario impegnarono il periodo tra il 1939 e 1955, con l’interruzione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale. Il risultato consiste in una graziosa Cripta che ospita l’altare policromo dell’Antico Santuario e una pala d’altare che riproduce la Madonna di San Marco. La Cappella del Pozzo, incorporata nella Cripta, ha mantenuto la sua antica bellezza e accoglie oggi un altare ligure in marmo scolpito, risalente al 1716, sede delle reliquie di Sant’Alessandro.
La Cripta è costituita da sei cappelle, collocate ai lati dell’unica navata centrale. In una di esse è allestito un Presepe animato (funzionante tutto l’anno): lo scrosciare dell’acqua nei ruscelli, l’autentico brillare delle stelline e il cielo che varia sfumatura di blu, rosa, azzurro… rendono questo posto magico agli occhi di tutti i bambini, e forse anche di qualche adulto.
Sovrapposta alla Cripta, sorge poi un’ampia e luminosa Chiesa con pianta a croce greca, circondata da un colonnato: la Basilica. Alcune singolari tele del 1700/1800 sono affisse ai muri portanti dell’edificio.
Da un’altezza di 50 metri, sovrasta il tutto un’imponente cupola, costruita nel 1954 e ultimata nel 1958. Sassi e Robuschi gli abili architetti. Diametro di 15 metri, tamburo, lanterna e grandi vetrate che illuminano ampiamente l’intero Santuario, diventato Basilica dal 1978, grazie al Pontefice Giovanni Paolo I.
Sentita come il Santuario delle Valli del Taro e del Ceno, considerata punto di riferimento, “stella polare” per tutte le popolazioni della montagna, la Basilica di San Marco, è conosciuta anche come il “Tempio degli Emigranti”.
L’attuale statua della Madonna della Consolazione, lavorata in legno, giunse probabilmente da Pontremoli per mezzo di un frate cappuccino nel 1731.
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