Duomo di Berceto
Per la sua mole inusuale in un paese di montagna, e al tempo stesso per la semplicità ed eleganza dell'insieme, l’antico Duomo di Berceto colpisce nel segno il turista lasciandolo a bocca aperta.
L’edificio risale all’VIII secolo, periodo in cui a Berceto fu abate San Moderanno. Secondo la leggenda il vescovo francese, in viaggio verso la città eterna (Roma), si fermò a sostare nei pressi di Berceto e, forse per un voto, o semplicemente per il bisogno di una vita contemplativa, mai più ripartì. San Moderanno fu subito nominato dal Re longobardo Liutprato priore dell’abbazia in precedenza dedicata al Santo Martire Abbondio.
Il Duomo è situato lungo la Via Francigena, itinerario che conduceva all’Europa Centrale, e subì nel corso del tempo diverse ristrutturazioni e modifiche: nel XII e XIII secolo fu ricostruita, mentre nel XVI e XIX secolo fu sottoposta a significativi interventi di restauro.
Adeguato a nuove esigenze ma sempre essenziale ed armonico nelle forme e nello spirito il Monastero accoglie il visitatore attraverso un portale strombato con lunetta e architrave scolpito, immergendolo in una misteriosa atmosfera. Nella parte superiore, si trova una curiosa scultura: un copricapo che ricorda quello del Cohen, il Gran Sacerdote ebraico di biblica memoria. Una lunga iscrizione latina ricorda il lavoro di restauro. Eleganti archetti sotto gronda sono impreziositi da metope, formelle in pietra a rilievo raffiguranti volti.
L’interno, suddiviso in tre navate absidate e di sapore ligure-toscano, è custode di un grandissimo tesoro di opere d’arte. Di stampo longobardo l’altare maggiore, che esibisce un bassorilievo con il motivo dei pavoni ai lati della croce. Particolare importanza va conferita anche al sepolcro di San Broccardo del 1355, al tabernacolo in marmo del 1542 e ad una preziosa pala d’altare rappresentante la Madonna del suffragio di Francesco della Nave (1671).
All’interno del Duomo, nella settecentesca cappella di Sant’Apollonia, la terza a destra, è preservato un piccolo museo d'arte sacra contenente oggetti di destinazione religiosa, arredi e paramenti sacri, oreficerie sacre, reliquiari, ostensori, stendardi, lanterne, crocifissi, statue di valore devozionale, calici, ornamenti degli altari… tutto sorge all’interno di vetrine e teche.
Qui è conservato il “Piviale di San Moderanno”, paramento in preziosa stoffa lucchese di seta verde su fodera bianca in lino, probabilmente risalente al XII secolo ma per tradizione considerato reliquia del santo patrono di Berceto. Fa parte del “tesoro” del Duomo anche un calice del 1517 rifinito nei minimi particolari con motivi a viticci e foglie d’acanto.
La vera rarità consta in un antichissimo calice di vetro d’incerta datazione, rinvenuto nel 1971 all’interno di una tomba ai piedi dell’antico altare. La reliquia, unico reperto conservatosi perfettamente intatto malgrado l’estrema fragilità, fu realizzata saldando insieme il piede, il gambo e la coppa con gocce di vetro sottilissimo dai riflessi iridescenti.
All'esterno del duomo, l’attenzione dei turisti è subito catturata da un’interessante scultura moderna di pellegrino medievale, probabilmente un Templare! La scultura è opera di Giovanni Spaggiari e reca la data 2000.
PER INFORMAZIONI:
Via Roma
43042 Berceto (PR)
Telefono: +39 052560087 (Museo del Duomo)
Orario: aperto tutti i giorni in inverno dalle 8.00 alle 19.00 e in estate dalle 8.00 alle 20.00. Visita guidata su appuntamento, si prega di contattare don Giuseppe Bertozzi.
Tariffe: ingresso gratuito