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Tolasudolsa Valeria Bertoli, in sella al cambiamento
Certe volte, soprattutto quando sono lontano da casa per un lungo periodo, mi rendo conto di quanto dia per scontato il posto in cui mi trovo. Un castello dietro l’angolo, le montagne a sorvegliare la valle immersa nel verde, il mare a pochi chilometri di distanza. Giusto per rimanere in tema, ho appena scoperto una bike house a Sambuceto di Compiano, praticamente sopra a casa.
E’ questa la mia destinazione odierna. La strada mi porta in salita, e tra le fronde degli alberi riesco a scorgere la zona sottostante, con il sole a battere su casolari che è doveroso chiamare antichi, non vecchi. E’ un’esplosione di colori, con la natura a ricordarmi quotidianamente che è lei, la padrona indiscussa. Una bella lezione di umiltà.
Sono costretto a rallentare in maniera sistematica, perché ad ogni sentiero, o stradina secondaria, la curiosità mi spinge ad allungare il collo per scoprire in che direzione conducono questi misteriosi passaggi. Il tempo è tiranno e non mi permette soste, tuttavia la curiosità rimane, e penso rimarrà anche nel futuro.
Un caseggiato ampio, colorato di nuovo e circondato da un bellissimo steccato in legno mi segnala che sono giunto a destinazione. Ad attendermi c’è Valeria. Il suo sprint e il suo entusiasmo la precedono. Mi è subito chiaro che “questa”, in quanto a pedalate, non scherza per niente.
La ringrazio per il tempo concessomi, e iniziamo la chiacchierata. A dire il vero la sua energia è così incontenibile che fa quasi tutto da sola, racconta…e racconta ancora, con quel luccichio negli occhi che solo chi ha una grande passione per qualcosa può avere.
Mi limito a chiederle da dove viene, e perché ha scelto di stabilirsi in questo posto bellissimo, ma indubbiamente poco conosciuto.
Ci piace la natura, e qui si esprime in tutta la sua bellezza selvaggia…anche un po’ trasandata, che costituisce un valore aggiunto di natura incontaminata
Salta fuori che lei e il marito sono Milanesi DOC, appassionati di biciclette e moto. Sempre con quella luce negli occhi, prosegue “ mio marito conosce ogni sentiero della valle, anzi, molti li ha poi creati lui quando ci siamo stabiliti qua.” Accidenti, magari devo le mie escursioni nei boschi proprio al suo lavoro! Una cosa però mi sfugge. Come mai abbandonare una metropoli come Milano, in cui lavoro, tempo libero e servizi sono tantissimi e alla portata di tutti? La sua risposta non si fa attendere, e percepisco note un po’ malinconiche nel tono in cui prosegue il suo racconto. “Quando abbiamo deciso di cambiare vita… è stato principalmente a causa del periodo molto stressante. Noi veniamo dalla provincia di Milano, e ormai eravamo “alla frutta”. Io non dormivo più la notte, per colpa del lavoro. Ero stressatissima, preoccupata, avevo la responsabilità di sei tecnici manutentori. La ditta stava operando scelte a mio parere sbagliate, delle quali comunque ero io la responsabile. Giorgio a sua volta, ha sempre lavorato per grandi aziende ma sempre come libero professionista… i soldi erano sempre meno mentre i rischi aumentavano.” Inizio a comprendere i motivi della decisione, dettata da ritmi e impegni che rendono le persone sempre meno umane e più simili ad automi. C’è malinconia nell’aria, quindi decido di cambiare argomento. Le chiedo quindi qualche informazione sulla loro nuova attività. Qualcosa scatta, e la tristezza sparisce per lasciare il posto al consueto entusiasmo. Mi spiega che Giorgio, suo marito, è una guida di mountain bike dal 2013. La sua passione, prima per la moto e poi per la bicicletta, lo ha molto agevolato in questa scelta lavorativa. Col tempo naturalmente hanno deciso di comprare casa…una casa molto grande a dire il vero! In effetti devo spostare il collo per osservarla nella sua totalità. Valeria racconta con orgoglio: “E’ su tre piani, quindi abbiamo pensato di trasformarla in una bike house, principalmente attrezzata per ospitare chi va in giro in bicicletta. Ma non siamo esclusivamente bike house! Nella parte superiore abbiamo delle camere ampie con una bella cucina e sala da pranzo. Personalmente faccio anche le colazioni, e volendo pure il pranzo, perché sono un’affitta camere e non un B&B (sorride). Al piano terra ci siamo noi. Niente figli ma quattro gatti, che trattiamo come se fossero figli!”
“Tolasudolsa” significa prendila con calma. Rallentare per godersi tutti i dettagli del viaggio, che sia una pedalata o che sia, più in generale, l’approccio alla vita stessa.
Quante cose! ma rimane un dubbio…e le biciclette?!?! Scoppiamo a ridere, e finalmente ricevo spiegazioni “Al piano di sotto abbiamo realizzato l’officina, il deposito bici e la sala comune con salottino, dove si sta insieme a chiacchierare o a guardare la TV. Stiamo cercando di far conoscere la Valle, soprattutto a chi ha la passione per la bicicletta, o comunque a tutti quelli a cui piacciono gli sport e l’aria aperta. Abbiamo gente che viene in moto, che gira a cavallo, addirittura chi viene a piedi! Collaboriamo anche con Ivano Ponzini, un istruttore Alpino esperto, che conosce molto bene la zona.” Dopo un attimo di pausa, forse per modestia, prosegue “Giorgio oggi, solo per raccontartene una, sta pedalando verso Sestri” A questo punto sono io a dovermi fermare, occhi sgranati e bocca leggermente spalancata “Ma…intendi Sestri Levante? Saranno ottanta chilometri da qua, senza contare il dislivello!” Annuisce con orgoglio “Diciamo che stiamo facendo le prove generali per un’escursione futura che abbiamo in programma. Ci piace la natura, e qui si esprime in tutta la sua bellezza selvaggia…anche un po’ trasandata, che costituisce un valore aggiunto di natura incontaminata”
Io,che non riesco a fare dieci minuti di cyclette sono attonito. Per fortuna Valeria ha abbastanza energie per entrambi. Mi racconta della sua passione per i boschi e i suoi colori, e delle foto che scatta ad ogni varietà di fiore che incontra. Appena mi riprendo, le chiedo una cosa che mi domandavo da un po’. “E senti Valeria…perché vi chiamate Tolasudolsa? E’ un nome inventato?
Sorrisi gentili che mi fanno sentire un po’ ignorante, ma puntuale arriva la spiegazione. “Tolasudolsa” significa prendila con calma. Rallentare per godersi tutti i dettagli del viaggio, che sia una pedalata o che sia, più in generale, l’approccio alla vita stessa. Da queste parti è tutto un vivere con molta tolasudolsa! In tutti gli aspetti!” Perfetto, nella prossima uscita a Parma saprò cosa dire per fare colpo sulla gente del posto
Se cerchi qualcosa di veramente nuovo per cambiare vita questo è il posto ideale.
Vorrei chiederle tante cose, tra cui la richiesta di portarmi in giro per i sentieri più belli,ad esempio quelli che vedevo dalla strada principale… ma il tempo dell’intervista ormai giunge al termine. Decido di concludere chiedendole un suggerimento all’indirizzo di chi, nella stessa situazione, vorrebbe come loro cambiare vita. La risposta è più precisa di quanto mi aspettassi, infatti mi dice “Ma pensa che poco tempo fa un paio di persone ci hanno chiesto informazioni proprio su questo aspetto! Una da Sesto San Giovanni e l’altra da Brescia. Ovviamente gli ho detto che sono contentissima della decisione che abbiamo preso, ovvero quella di venire ad abitare qua. Non so se in un’altra zona così lontana dalla mia famiglia d’origine avrei fatto questo passo. Non c’è veramente niente di negativo da dire che possa spingere a non stabilirsi qua. Se cerchi qualcosa di veramente nuovo per cambiare vita questo è il posto ideale. C’è tutto: ci sono scuole, c’è l’ospedale, servizi…non so veramente cosa ci si potrebbe aspettare di meglio. Si ferma un secondo, in un momento di onesta riflessione. “Certo, a livello di impiego “classico” forse si deve faticare appena di più…ma ci sono tanti altri tipi di attività che si adattano perfettamente all’ambiente nel quale ci troviamo. Ovviamente bisogna lavorare duro, su questo non ci piove! Però se c’è la passione in quello che si fa, anche la fatica diventa una questione molto relativa. In sostanza comunque lo consiglierei e lo consiglio di già, quando mi chiedono informazioni sulla Valtaro.”
Giunti a questo punto io ho tutto ciò che mi serviva, eccezion fatta per l’escursione. Ottengo la promessa di risentirci nel breve per organizzarla, mi farò guidare alla scoperta del mio stesso territorio. Nei giorni successivi mi sono messo d’impegno per migliorare le mie doti di ciclista…per ora ho raggiunto dieci minuti consecutivi di cyclette senza far intervenire l’Assistenza Pubblica. Ok, in realtà erano cinque minuti con una pausa di quattro. Ma terrò duro, almeno il mio cucinetto che gira con le rotelline prima o poi dovrò batterlo.